Cassazione a Sezioni Unite sull’Euribor, rinvio in attesa della Corte di Giustizia UE
Articolo di Andrea Sorgentone e Monica Mandico

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 6943 del 15 marzo 2025 (Cass. civ., SS.UU.), hanno rimesso a nuovo ruolo la trattazione di una delicata controversia relativa alla validità del tasso Euribor quale parametro di calcolo degli interessi nei contratti di mutuo e finanziamento. Il punto focale è la possibile nullità della clausola che rinvia all’Euribor, qualora la determinazione del tasso sia stata condizionata dall’intesa restrittiva della concorrenza, sanzionata dalla Commissione UE con decisione del 4 dicembre 2013 per il periodo dal 29 settembre 2005 al 30 maggio 2008.

La vicenda origina dal ricorso proposto da alcuni debitori, i quali contestano la validità degli interessi calcolati su un Euribor che, secondo i rilievi della Commissione Europea, sarebbe stato oggetto di condotte anticoncorrenziali (art. 101 TFUE; art. 2 legge n. 287/1990). I ricorrenti invocano, tra le altre norme, gli articoli 1284, 1346, 1418 e 1825 c.c., ritenendo la clausola invalida poiché fondata su un parametro alterato.

La Corte d’appello di Cagliari, nel confermare il rigetto dell’opposizione a decreto ingiuntivo, aveva ritenuto che la clausola di determinazione del tasso fosse comunque valida, nonostante l’intervenuto accertamento comunitario. Gli opponenti, però, hanno sottoposto la questione ai giudici di legittimità, i quali – preso atto di una parallela ordinanza della medesima Corte d’appello, che ha già sollevato innanzi alla CGUE un quesito pregiudiziale sul se e come l’illecito accertato possa colpire i singoli contratti bancari – hanno deciso di non pronunciarsi nel merito, disponendo il rinvio in attesa di chiarimenti.

Ora spetterà alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea fare luce su un tema cruciale per banche e clienti: se l’illiceità antitrust rilevi anche nei rapporti con il consumatore o l’imprenditore (e non solo nel mercato dei derivati) e, in tal caso, quali conseguenze precise discendano per chi ha sottoscritto mutui indicizzati all’Euribor. Si tratta di un passaggio chiave per la stabilità dei contratti bancari e per l’equilibrio tra tutela dei privati e certezza del diritto, con un inevitabile impatto sul panorama dei contenziosi in ambito creditizio.

In attesa della pronuncia del Lussemburgo, la Suprema Corte ha preferito sospendere il giudizio per valutare la rilevanza diretta degli esiti comunitari. La partita resta dunque aperta e promette di ridefinire, o quantomeno chiarire, la portata dell’Euribor nei contratti stipulati durante il periodo oggetto di manipolazione.

Riferimenti normativi e link utili:

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